La novità è epocale Perché laddove non c'erano regole adesso ci sono; laddove si poteva, si risparmiava. E senza volerlo, si faceva del male ad alcuni e del bene ad altri. La legge sulla riorganizzazioe degli enti del terzo settore, nell'abito della quale un capitolo è destinato alla riforma dello sport, mette ordine ed uniforma i comportamenti trattando tutti allo stesso modo. Ma anche mantenendo ai più piccoli quei vantaggi che consentono di andare avanti e di crescere.

Innanzi tutto va detto che tutto lo sport, dalla squadra di calcio che gioca la Champions League alla Associazione sportiva che ha un gruppo di minivolley o di minibasket, è sport: non ci sono più le differenze tra sport agonistico e sport dilettantisco. Un vantaggio? Si e no. Perchè se ciò dà dignità allo sport dilettantistico, nello stesso momento lo obbliga a versare contributi a Inps e Inail per tutti coloro che rientrano nella sfera dei lavoratori sportivi. I quali sono ovviamente allenatori, direttori sportivi, arbitri, segnapunnti e ogni altra figura senza la quale non si possono svolgere gare di campionato.

Ma -come avevamo detto- le piccole società mantengo quei vantaggi fiscali che gli ha concesso la legge precedente. Ma chi sono le piccole società sportive? Beh, non c'è una definizione di queste; per risalire ad esse si guarda alla quantita di lavoro che la società sportiva chiede ad una lavoratore sportivo: oltre 24 ore settimali si perdono tutti i vantaggi, al di sotto si azzerano tasse e contributi per compensi che nel'arco dell'anno non superino i 5 mila euro, si pagano in misura ridotti per compensi conpresi tra 5 mila e 15 mila euro e diventano totali oltre questa cifra.

Condizione essenziale per ogni società sportiva è l'iscriizione al Registro delle attività sportive, registro al quale si viene iscritti soltanto se lo statuto contiene alcune norme specifiche. Insomma, il vero scoglio è proprio l'aggiormento dello statuto non tanto per la complessità della materia quanto perchè alcune norme (anche importanti) sono ancora in via di approvazione da parte del Consiglio dei ministri. Per questo il Governo ha dato tempo fino al 31/12/2023 per mettersi in regola. Una considerazione: questa riorganizzazione (o riforma) è iniziata nel 2019 ed alla fine avrà avuto un iter di 5 anni: ma quando sarà in vigore non sarà già vecchia?